Alla scoperta di Maratea: tra borghi, mare e storia

Indro Montanelli ha definito il suo paesaggio come tra i più superbi d’Italia ed è effettivamente questa l’impressione che chiunque ha arrivando a Maratea, unica cittadina costiera della Basilicata.

Piccolo gioiello incastonato tra i monti lucani e il Golfo di Policastro, custodisce sul suo territorio un patrimonio storico e artistico tutto da scoprire, incorniciato da paesaggi spettacolari dove si alternano spiagge, insenature e grotte nascoste.

Il territorio comunale di Maratea si estende per ben 32km e, esclusa la costa e la pianeggiante foce del fiume Noce, si caratterizza per la presenza di colline e montagne verdeggianti, tra le quali spicca Monte San Biagio.

Sono molte le storie che aleggiano attorno all’origine del nome: c’è chi pensa derivi da Mar ar Thea ovvero la “città dei grandi Etei” in riferimento a quella civiltà che arrivò sulle coste dell’attuale Basilicata direttamente dal Mar Nero; altri ritengono invece che il nome Maratea rimandi a Marathia in riferimento alla presenza di finocchio selvatico nel territorio.

Monte San Biagio e la Statua del Redentore

Ogni cartolina o immagine relativa a Maratea ha in primo piano il Cristo Redentore, monumentale statua alta 22m che dall’alto del Monte San Biagio domina tutta la città e il Golfo di Policastro. A prima vista la scultura realizzata in marmo di Carrara e cemento, tra il 1963 e il 1965, da Bruno Innocenti non può non ricordare il Cristo di Rio de Janeiro, al quale la statua di Maratea è seconda per grandezza.

In realtà al posto della Statua del Redentore c’era una croce posta proprio in cima al monte per ricordare l’assedio dei francesi del 1806 a Maratia Superior, cittadella fortificata fondata dai monaci arrivati sul luogo tra VII e il VIII secolo: i fulmini flagellavano spesso questa croce e allora si decise di sostituirla con questa opera ben più scenografica e imponente.
Per raggiungere la cima del Monte San Biagio a 620m di altezza e godere di un panorama spettacolare su tutta Maratea, bisogna percorrere una strada panoramica piena di tornanti che si inerpica in alto tra la macchia mediterranea profumata di orchidee, ginestre e fiordalisi.

L’antica Maratea e il Santuario di San Biagio

Accanto alla Statua del Redentore è possibile scorgere anche le vestigia di Maratia Superior, antica cittadella fortificata costruita proprio in cima al monte per proteggersi dalle incursioni saracene: fa un certo effetto aggirarsi tra le mura di una città fantasma, con antichi palazzi disabitati con finestre buie e i resti dell’antico Castello di cui resta solo una torre in mattoni.
In cima al Monte San Biagio, poco prima di raggiungere la Statua del Redentore, c’è un altro luogo molto amato dai cittadini di Maratea: è il Santuario di San Biagio che pare sia stato costruito sui resti di un antico tempio dedicato alla dea Minerva. Questa Basilica Pontificia non è la classica chiesa che ruba l’occhio con sfarzo e decorazioni: il suo tesoro più prezioso è all’interno, in una cappella costruita nel 1618 per contenere le reliquie di San Biagio, patrono di Maratea festeggiato nel mese di maggio con due suggestive processioni sia per le vie dell’antico borgo sia a Maratea Inferiore.

Secondo la tradizione cristiana le spoglie del santo, martirizzato e decapitato per non aver rinnegato la propria fede in Gesù Cristo, furono imbarcate dal porto di Sebaste nel 732: un’improvvisa tempesta fece naufragare la nave sulle coste di Maratea dove le reliquie furono raccolte e custodite.

Le chiese più belle di Maratea

Ai piedi di Monte San Biagio si stende Maratea Inferiore: tra i suoi stretti vicoli lastricati e sulle piazzette pittoresche come Piazza Mercato dove sorge la graziosa Fontana della Sirena, si affacciano case colorate, botteghe di artigiani, osterie dove degustare la cucina tipica del luogo e palazzi nobiliari del ‘700 tra cui spicca Palazzo de Lieto, costruito su uno sperone roccioso con vista splendida sul Golfo di Policastro. Nato come ospedale, il Palazzo fu abbandonato alla fine del ‘900 per essere poi recuperato divenendo proprietà del MIBACT. Oltrepassando il portale d’ingresso, con tanto di architrave in tufo e pietra, si possono visitare gli ampi saloni che ospitano oggi mostre temporanee e installazioni archeologiche permanenti, fino ad arrivare ai loggiati panoramici con colonnine elegantemente decorate.

Passeggiando per il centro storico di Maratea si incontrano molte chiese che spiegano pienamente il soprannome di “città delle 44 chiese”. Tra tutte spiccano la cinquecentesca Chiesa dell’Annunziata, il cui campanile in stile moresco domina il centro storico con la cupola decorata con maioliche verdi e gialle luccicanti al sole di Maratea: all’interno è custodita una pregevole Pala dell’Annunciazione realizzata da Simone da Firenze.

Molto bella è la Chiesa dell’Addolorata risalente al 1620, il cui stile barocco si riflette anche all’interno dove è conservato un bellissimo altare in stile neoclassico. Nella Chiesa dell’Immacolata, nata su una chiesetta trecentesca dedicata a San Pietro, si trovano altari barocchi policromi al di sotto di un soffitto affrescato con l’immagine della Vergine.

Le spiagge più belle di Maratea

Visitando il sito di www.basilicatanelcuore.it è possibile scoprire i luoghi più belli di Maratea, sia dal punto di vista storico che paesaggistico. La costa di Maratea è un tripudio di spiagge, baie e grotte terrestri e marine, tra le quali non si può non menzionare la Grotta delle Meraviglie, davvero bellissima tra stalattiti e stalagmiti dalle forme bizzarre: sorge a 76m di altezza a picco sul Golfo di Policastro, i cui fondali abbondano di una coloratissima vita marina a partire dall’aranciata Astroides Calycularis.

La spiaggia di Fiumicello, tagliata in due dall’omonimo torrente, è tra le più belle di Maratea ed è incastonata tra il mare cristallino dal quale si erge lo Scoglio di Calicastro e la macchia mediterranea alle spalle, con la Torre Santavenere a caratterizzarne lo skyline.

A Marina di Maratea si stendono le Spiagge di S.Teresa e Cala Jannita, fatta di neri sassolini in ossidiana che diventano incandescenti al sole: a due passi si può raggiungere la spiaggetta nascosta che si trova dietro la Grotta della Sciabella.

A 12 km dal centro di Maratea si trova Acquafredda, frazione di Maratea la cui costa è ricca di baie spesso raggiungibili solo via mare: la spiaggia di Acquafredda si caratterizza per la sorgente di acqua dolce che sgorga gelida proprio nel mare che bagna la Spiaggia di Marizza. Sullo stesso tratto di costa sorgono poi Cala di Mezzanotte, la Spiaggia di Anginarra e, poco più a sud, la Spiaggia di Porticello a due passi dalla Grotta del Dragone, considerata la cavità marina più grande di tutta la Basilicata.