Sangue occulto nelle feci: tutto quello che c’è da sapere

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Oggi parliamo di un problema che affligge molte persone. Il sangue occulto nelle feci è una problematica comune a molte persone, è per questo che nell’articolo seguente approfondiremo l’argomento.

La presenza di sangue indica sempre un qualche malfunzionamento all’interno del nostro corpo.

Il corpo umano è infatti una macchina dotata di ingranaggi coerenti e perfetti: come per qualsiasi altra macchina, dunque, bisogna vedere le perdite per ciò che sono, e cioè come assordanti campanelli d’allarme che indicano la presenza di un guasto da sottoporre quanto prima al controllo di un esperto.

Nel nostro caso, si parla di un medico. Non sempre il sangue nelle feci sta ad indicare qualcosa di grave ma è pur sempre una buona idea farsi visitare se, andando in bagno, si scorge qualche sospetta perdita rossiccia.

Nel caso del sangue occulto, ovviamente, ciò non è possibile. Il perché ve lo spieghiamo subito.

Che cos’è il sangue occulto nelle feci?

Per ‘sangue nelle feci’ si fa riferimento a delle macchioline di sangue così piccole e ridotte da non essere percepite subito, o almeno non ad occhio nudo. Della presenza di queste macchie ci si accorge solo  sottoponendosi a delle mirate analisi di laboratorio. Parliamo di test volti a identificare patologie o malattie precise. Ovviamente la presenza di sangue nelle feci non sviluppa di per sé una diagnosi ma, come abbiamo precisato poc’anzi, funge da campanello d’allarme e indica talvolta non la presenza ma la possibilità di uno squilibrio patologico.

Perché succede?

Il sangue nelle feci dipende quasi sempre da un malfunzionamento dello stomaco o dell’intestino. Quando non si soffre di alcun disturbo, l’apparato digestivo perde un’esigua quantità di sangue e pertanto questa non comparirà neanche nello screening. Al contrario se la quantità sarà maggiore, vi è un evidente problema.

Quando viene eseguito lo screening?

Lo screening del sangue occulto nelle feci viene in genere effettuato nel caso di esami di routine. Di solito questo viene eseguito per escludere la possibilità di un tumore al colon. Come abbiamo detto prima, tale screening non è capace di dar vita ad una diagnosi ma può indicare una possibilità.

Il Ministero della Salute ha avviato una campagna di sensibilizzazione sul tema, utile a diffondere informazione e consigli utili.  La stessa consiglia agli over 50  di effettuare lo screening esame almeno una volta ogni 12 o 24 mesi. Anche di più se il quadro clinico del paziente indica una qualche predisposizione alla malattia. In qualche remoto caso, l’esame viene richiesto anche per un individuo che soffre di anemia.

Cosa bisogna fare?

Nel caso lo screening dovesse riscontrare la presenza di sangue, sarà il medico ad indicarvi la giusta via. in genere, la cosa migliore da fare è sottoporsi ad una colonscopia. Tante sono infatti le cose che possono portare ad una manifestazione di sangue nelle feci: per citarne qualcuna, ulcera gastrica, colite, diverticolite, emorroidi o fistole anali. Quale di queste vi causa problemi è possibile scoprirlo solo attraverso una serie di diverse analisi. Talvolta, la fonte del problema può essere anche ricondotta ad una cattiva alimentazione.