8 cose da sapere sui parchi inclusivi

Un “Parco Inclusivo” non è solo una collezione di giochi accessibili, ma un progetto completo con finalità importanti, tra cui la socializzazione e il gioco in autonomia. Non si tratta di piazzare a caso qualche gioco accessibile su una pavimentazione discontinua. Investire in un vero parco inclusivo significa progettare uno spazio che rispetti e accolga le esigenze di tutti i bambini, evitando di sprecare risorse in soluzioni inefficaci e superficiali.

Purtroppo, è comune leggere notizie sull’inaugurazione di un “parco inclusivo” che non rispecchia le reali necessità di accessibilità. Le inaugurazioni spesso vengono utilizzate per mostrare un impegno superficiale verso l’inclusione, senza invitare i veri protagonisti, i bambini. La legge stabilisce che tutti hanno uguali diritti, compreso il diritto al gioco, ed è fondamentale che questa inclusione sia effettiva e non solo nominale.

1. Accessibilità

Elemento imprescindibile di un’area giochi inclusiva è l’accessibilità. Ad oggi, esistono carrozzine manuali, elettriche e con seduta elevabile, ma non tutte possono circolare su percorsi in ghiaia, prato o sabbia. Realizzare un parco su queste superfici significa escludere (quasi) immediatamente chi utilizza una sedia a rotelle. È essenziale rispettare le normative sulla pendenza delle rampe (D.M. 236/89) e assicurarsi che siano sufficientemente larghe da permettere le manovre.

2. Adulti con disabilità

I bambini fino ai 10/11 anni (di solito) non vanno al parco da soli. Pertanto, è fondamentale prevedere posteggi riservati a persone con disabilità, toilette accessibili e percorsi privi di barriere per raggiungere il parco. Questi accorgimenti non sono solo per i bambini, ma anche per genitori, nonni e zii con disabilità che li accompagnano. Anche loro hanno il diritto di partecipare alla vita quotidiana, di fare la spesa, andare al mare, al cinema e, naturalmente, al parco con i loro bambini.

3. Le varie tipologie di disabilità

Ci sono persone con disabilità motorie, sensoriali o intellettive, per cui un parco inclusivo deve rispondere alle esigenze di tutti, inclusi i bambini ciechi, autistici o con difficoltà di deambulazione. Non è sufficiente garantire il gioco solo a chi usa una carrozzina: un parco inclusivo deve offrire opportunità di gioco a tutti i bambini, indipendentemente dal tipo di disabilità.

4. Giochi esclusivi

In Italia è diffusa l’altalena per utenti in carrozzina, che il bambino può utilizzare da solo. Tuttavia, un gioco utilizzabile in solitaria soddisfa solo parzialmente i bisogni di un bambino. I bambini sono esseri sociali e hanno bisogno del contatto con i coetanei. Giochi che permettono la socializzazione, come altalene che possono essere utilizzate vicine ad altri bambini, sono fondamentali per un vero parco inclusivo.

5. Giochi inclusivi

Il concetto di “giochi inclusivi” è spesso frainteso. Non esistono giochi intrinsecamente inclusivi; è l’ambiente che deve creare opportunità di inclusione.

Un parco giochi inclusivo deve essere accessibile autonomamente e offrire una varietà di strutture gioco che permettano a tutti i bambini di divertirsi insieme, socializzando.

6. Progettazione partecipata

La progettazione di un parco giochi inclusivo richiede la collaborazione di molte figure: architetti, pedagogisti, associazioni che si occupano di disabilità, e genitori di bambini con disabilità. Solo attraverso una visione condivisa e il coinvolgimento di tutti gli attori è possibile creare uno spazio che risponda alle esigenze di tutti i bambini.

7. Autonomia e indipendenza

I genitori al parco dovrebbero poter vigilare sui figli da lontano, lasciandoli liberi di sperimentare. Anche i bambini con disabilità dovrebbero poter muoversi il più possibile in autonomia. Pavimentazioni lisce, colori che aiutano gli ipovedenti e altre soluzioni intelligenti permettono ai bambini di muoversi e giocare senza l’assistenza costante di un adulto.

8. Strutture gioco

Un parco inclusivo può avere tutte le strutture gioco che troviamo nei parchi tradizionali, purché siano accessibili. È importante non creare zone separate per giochi “classici” e giochi per bambini con disabilità. Tutti i bambini sono attratti dalle strutture principali, come villaggi, torrette, bilici o giochi a molla: rendiamole accessibili a tutti, creando un punto di ritrovo dove socializzare.

Andate al parco! Se avete la fortuna di avere un Parco Inclusivo vicino a casa, approfittatene. Permettete ai vostri figli di incontrare altri bambini, di vivere in un ambiente giocoso e di sperimentare l’autonomia. Per tutti gli altri genitori: in un Parco Inclusivo potrete incontrare bambini con disabilità. Lasciate che i vostri figli si avvicinino a loro, siate aperti e spiegate con semplicità le loro domande. Questo favorirà la comprensione e l’empatia tra i bambini.

Un futuro di inclusione: verso una società più equa

Investire nei parchi giochi inclusivi significa investire nel futuro di una società che valorizza e rispetta ogni individuo. Questi spazi rappresentano un’opportunità per costruire comunità più coese e consapevoli, dove ogni bambino ha la possibilità di crescere e svilupparsi pienamente. Con l’impegno continuo di tutti, possiamo sperare in un mondo dove l’inclusione non sia più l’eccezione, ma la norma.