Tipologie di divorzio e separazione: quante ne esistono

Le coppie che hanno intenzione di rompere il vincolo matrimoniale devono per forza ricorrere al divorzio. Il divorzio è quella procedura legale che consente ai coniugi di tornare ad essere due persone libere agli occhi della legge e che porta al termine dei diritti e dei doveri legati al contratto di matrimonio.

Con l’introduzione nel 2015 del divorzio breve con la legge 55/2015 lo scioglimento del vincolo matrimoniale è divenuto più semplice e le tempistiche si sono ridotte. Il divorzio breve non è però l’unica tipologia disponibile, è utile quindi conoscere le tipologie di divorzio ed anche i diversi tipi di separazione previsti in Italia.

Tipologie di divorzio

La separazione è necessaria per poter procedere con il divorzio, in tutte le tipologie di divorzio vengono infatti chiesti alcuni mesi di separazione. Una delle caratteristiche che differenza le forme di divorzio in Italia è proprio il periodo di separazione necessario.

Divorzio consensuale

Il divorzio consensuale – definito anche divorzio congiunto – è una procedura che si svolge in Tribunale e che si può utilizzare quando i coniugi sono d’accordo ed intendono entrambi divorziare. L’accordo tra i membri della coppia renderà il tutto più semplice ed anche meno dispendioso perché le tempistiche saranno minori. Per un approfondimento sul divorzio congiunto clicca qui.

Divorzio giudiziale

La procedura di divorzio diventa più complessa quando lo scioglimento del vincolo matrimoniale non è desiderato da entrambi i coniugi, o comunque quando i coniugi non hanno trovato un accordo che possa soddisfarli entrambi. Il divorzio giudiziale si svolge sempre in Tribunale, proprio come il divorzio consensuale, la differenza è che in questo caso sarà il giudice a stabilire i termini dell’annullamento del contratto di matrimonio. A differenza della procedura consensuale, la procedura giudiziale prevede una vera e propria causa, il che significa che le tempistiche si allungheranno e che con esse cresceranno anche i costi.

Negoziazione assistita

La negoziazione assistita è una delle novità in materia di divorzio in Italia. L’intera procedura viene gestita dagli avvocati nello studio legale, senza il bisogno per i coniugi di presentarsi in Tribunale. Saranno i legali della coppia a trasmettere tutta la documentazione al Tribunale affinché il giudice approvi il divorzio e sancisca l’annullamento del contratto matrimoniale. In questo modo le spese legali si riducono, inoltre non si perderà tempo per recarsi in Tribunale e si potrà ottenere il divorzio più in fretta.

Divorzio in Comune

Già con la negoziazione assistita si è capito che per ottenere l’annullamento del matrimonio non bisogna per forza andare in Tribunale. Un’altra possibilità per divorziare è scegliere il divorzio in Comune, procedura che si svolge in presenza del Sindaco o di un ufficiale di stato civile.

La particolarità di questa tipologia di divorzio è che non è richiesta la presenza degli avvocati, quindi dal punto di vista economico è la forma più vantaggiosa. Il vantaggio economico deriva anche dal fatto che il divorzio in comune è esentasse, la coppia dovrà pagare solo l’imposta di bollo.

Non tutte le coppie potranno scegliere questa procedura legale, infatti il divorzio ottenuto in Comune è reso possibile solo alle coppie che non hanno figli e la cui separazione non produce delle modifiche dal punto di vista patrimoniale.

Divorzio breve

La legge 55/2015 ha modificato notevolmente la situazione italiana in materia di divorzi grazie all’introduzione del cosiddetto divorzio breve. Il vantaggio maggiore di questa procedura è la riduzione delle tempistiche: in caso di separazione consensuale sono sufficienti sei mesi di lontananza prima di ottenere il divorzio, mentre in caso di separazione giudiziale il periodo si allunga a dodici mesi, ma resta comunque inferiore rispetto ai tre anni richiesti dalla procedura classica. Il periodo di separazione inizierà dalla prima udienza in Tribunale, infatti come è stato spiegato in precedenza la separazione di fatto non potrà essere considerata valida dal punto di vista legale.

Tipi di separazione: consensuale e giudiziale

Sono due le tipologie di separazione disponibili in Italia, quella consensuale e quella giudiziale. In entrambi i casi i coniugi dovranno rivolgersi ad un Tribunale, al quale è affidato il compito di confermare la separazione e di farle assumere un valore giuridico.

Nel caso della separazione consensuale i due coniugi che si rivolgono al Tribunale hanno entrambi il desiderio di separarsi per poi divorziare ed il giudice dovrà solo prendere atto della separazione per far sì che i mesi di distanza abbiano valore giuridico. Nel caso invece della separazione giudiziale i coniugi non hanno trovato un accordo e spetterà al giudice imporre la separazione.

Spesso si considera anche una terza forma di separazione, la cosiddetta separazione di fatto. Questa si verifica quando i coniugi decidono autonomamente di separarsi e non di vivere più insieme, ma è importante ricordare che non ha valore giuridico. I mesi di separazione di fatto non potranno dunque essere conteggiati per raggiungere il periodo di separazione necessario prima di poter divorziare