Cozze e frutti di mare: dove buttare il guscio?

cozze e frutti di mare

Se siete amanti delle specialità ittiche e insieme premurosi ecologisti attenti alla cura dell’ambiente,  sarete incappati, almeno una volta nella vita, nella domanda:  ma dove buttare il guscio di cozze e vongole? Oggi affrontiamo l’argomento, provando a fornirvi qualche indicazione utile circa frutti di mare ed ecologia.

L’origine del sautè

È difficile resistere ad un buon piatto di ostriche. La tradizione culinaria campana, più delle altre, ama portare in tavola il mare e lo fa (magistralmente) attraverso i suoi profumi e i suoi sapori. Vongole, cozze e cannolicchi rappresentano tutto ciò che serve a realizzare un buon sautè.

Immancabilmente accompagnato da vino bianco, il sautè ai frutti di mare è un piatto che trae origine, tuttavia, dalla tradizione francese: sautè vuol dire infatti ‘saltato’ e fa riferimento alla pratica culinaria di far rosolare in padella gli ingredienti principali.

Cozze sì, cozze no

Per molto tempo cozze e vongole sono state stigmatizzate dall’opinione di alcuni medici ed etichettati come nemici della salute. In realtà, la questione è ben più articolata di così come giunta a noi e, prestando la giusta attenzione alla qualità e alla freschezza del prodotto, questi possono addirittura apportare diversi benefici alla salute di chi ne fa uso.

Oltre ad essere incredibilmente buone, vongole e cozze, se consumate con moderazione, possono aiutarvi nella conduzione di una dieta equilibrata. Tra i pro dei crostacei troviamo infatti un alto apporto proteico mentre, nello specifico, le cozze presentano un buon contenuto di calcio e iodio: due elementi che favoriscono la funzione della tiroide e il dimagrimento.

Insomma, avendo sfatato qualche mito, possiamo dire che ostriche, vongole e cozze, oltre ad appagare il palato, se consumate con saggezza fanno anche bene. Ma veniamo al secondo problema della questione: dove e come buttare il guscio di ostriche, telline e cozze?

Frutti di mare: dove buttare il guscio?

A volte, nel nobile tentativo di rispettare e tutelare l’ambiente, ci si imbatte in veri e propri grattacapi: ad esempio, dove buttare i gusci dei crostacei?

Nessuno se lo chiede davvero fino a quando non si presenta il problema. In molti vedono il guscio dell’ostrica come parte dell’alimento stesso e in un certo senso è così. Tuttavia, il guscio è quasi composto da pietra calcarea, pertanto non può in alcun modo dirsi propriamente commestibile. Generalmente, al momento della raccolta dei rifiuti, si tende a  riconoscerlo come un rifiuto umido/organico.  E se vi dicessimo che invece non è così?

Come abbiamo appena detto, i gusci dei frutti di mare si compongono di carbonato di calcio e dunque risultano incompatibili per la raccolta di umido.  Quest’ultima è infatti finalizzata all’accumulo di sostanze facili da riutilizzare come fertilizzante naturale.

La conclusione che possiamo trarre da questa attenta osservazione, riconosce quindi il secco- indifferenziato come la giusta collocazione per i gusci di vongole, cozze e ostriche.

Le eccezioni, ad ogni modo, non mancano mai. Quando si parla di raccolta differenziata, infatti, le regole variano di area comunale in area comunale e dunque di amministrazione in amministrazione.

Per essere sicuri di fare la scelta giusta vi basta consultare i dettami del vostro comune di residenza, che magari trova il modo per smaltire anche questa tipologia di rifiuto.