Malocchio: tutto quello che c’è da sapere

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C’è chi ci crede e chi no. Eppure, di malocchio se ne parla abbondantemente ancora oggi. Oggi parliamo di questa credenza, analizzandone l’origine, la veridicità e i rimedi per potersene liberare.

Quante volte, in un periodo particolarmente sfortunato, abbiamo creduto di avere il malocchio?

Vi sono in effetti giorni, mesi o addirittura anni in cui tutte le sciagure del caso sembrano  abbattersi, senza un apparente e reale motivo, proprio su di noi. Capita infatti di vivere giornate in cui  ci pare di avvertire la  costante presenza di una nuvola scura che affacciandosi sopra il capo, si prepara ad esplodere, da un momento all’altro, in mille e sottilissimi coriandoli di grandine.

Se accettiamo di credere alla dea bendata – ossia a quel tipo di fortuna che ti fa vincere al tavolo da gioco, così come in amore e nella vita  – allora dobbiamo per forza di cosa ammettere anche l’esistenza di un’entità contraria. La sfortuna – come attesta in qualche modo anche la legge di Murphyesiste eccome.

Ma il malocchio? Come nasce questa particolare credenza? E, ammesso che esista, come è possibile liberarsene?

Le origini del malocchio

Sapete cosa vuol dire la parola ‘aloha’? Aloha , nella cultura hawaiana, è il termine con cui si benedice qualcuno o qualcosa. Gli hawaiani credono infatti molto nei cicli kharmici, nella legge dell’attrazione e nella possibilità di condividere e far circolare le energie benevole. Lo spirito Aloha si riflette difatti nella cultura hawaiana, che come sapete è famosa per gentilezza e cordialità. In sintesi, gli hawaiani credono di poter attirare a sé del bene mettendolo in atto. Ogni complimento, pensiero positivo, buona azione o lode estesa verso il prossimo è una benedizione che poi torna indietro. Al contrario, un antico mito giapponese credeva che il male circolasse nel mondo attraverso il tatto. Il demone che ognuno ha dentro, secondo tale credenza, si trasferisce di corpo in corpo attraverso un corpo distratto o una stretta di mano.

Questo modo di vedere il bene e il male come entità che circolano in cerca dimora – presente sia nella cultura hawaiana che in quella giapponese – è alla base del malocchio.

Che cos’è il malocchio?

Il malocchio, secondo la credenza comune, è uno sguardo insidioso e carico di invidia che qualcuno, spesso senza averne l’intenzione, rivolge ad un’altra persona. Questo sguardo, denso di sentimenti negativi, si rifletterebbe poi sulla vita dell’individuo a cui è destinato, abbattendosi su di essa come una sciagura e arrivando a definirne le sorti. Chi è affetto da malocchio sarà spesso soggetto a perdita di capelli, sfortuna, capogiri continui e nervosismo.

Come liberarsene?

Se scegliamo di credere al malocchio – che come abbiamo visto trova una sua dignitosa collocazione nei culti kharmici – dobbiamo allora ricorrere subito ai ripari. Il primo consiglio utile è quello di star lontani dai rimedi casalinghi e ancestrali, come quelli che vi impongono di cospargervi di sale o di aglio. L’unico rimedio possibile, contro questo sentimento che ha il potere di  gettarvi in un turbinio di negatività, è allontanare le persone con cui non avete un rapporto sano. Magari tra 30 anni tutti ci convinceremo dell’inesistenza del malocchio, ma se per un attimo avete creduto in lui, arrivando ad individuare le persone potenzialmente responsabili, vuol dire che in loro avete individuato la causa di un qualche malessere concreto ed esistente.