Quali sono le maggiori differenze tra naspi ed idranti anti-incendio ?

idrante

Oggi in questo articolo scritto a quattro mani con gli esperti di Innova Antincendio , che ringrazio per la preziosa collaborazione, voglio aiutarvi a comprendere le maggiori differenze che ci sono tra i naspi e gli idranti anti-incendio.

E’ doverosa, prima di ogni altra cosa, fare una premessa riguardo il materiale di cui stiamo parlando, infatti stiamo parlando di materiale di tipo “pompieristico” utilizzato da professionisti di settore che sono, in casi estremi, una via di salvezza per domare un incendio o un principio di incendio.

Gli idranti in particolare sono apparecchi che hanno la funzione di lanciare grosse quantità d’acqua al fine di spegnere un incendio ed i naspi potrebbero essere a loro volta definiti degli idranti “particolari” con le loro norme e modalità d’uso di riferimento, ma andiamo per ordine e ispezioniamo differenze e caratteristiche dell’uno e dell’altro.

Gli idranti sono costituiti da una tubazione flessibile appiattita che permette l’erogazione di un forte getto d’acqua e vengono forniti di un’apposita cassetta che permette di riporli comodamente quando non sono utilizzati, ovviamente  vanno maneggiati con estrema competenza poiché se non utilizzati nel modo corretto possono avere una scarsa efficacia in una situazione di pericolo.

A differenza dell’idrante come abbiamo visto in precedenza, il naspo viene fornito di una cassetta incassata nel muro con porta apribile completamente e bobina per riavvolgere il tubo che risulta essere già allacciato alla rete idrica.

Il naspo per queste ragioni, risulta solitamente essere più comodo da utilizzare ma va ugualmente maneggiato con estrema decisione durante le fasi di utilizzo altrimenti così come per gli idranti, potrebbe perdere di efficacia. Il naspo ha comunque una portata idrica ridotta rispetto all’idrante che invece grazie alla pressione superiore risulta sviluppare un getto che riesce a raggiungere distanze maggiori.

Bisogna segnalare comunque che l’introduzione dei naspi antincendio è comunque di recente introduzione nel nostro paese. Infatti i naspi sono stati introdotti, al fine di permettere anche a operatori meno esperti il fronteggiare di un incendio, nel 1980 in italia, grazie ad un decreto ministeriale.

Ora cerchiamo di riassumere schematicamente le operazioni da compiere per usare i due strumenti:

Idrante

  • Rompere il vetro della cassetta che custodisce l’idrante;
  • Srotolare per intero la tubazione;
  • Impugnare l’estremità della lancia;
  • Aprire la valvola dell’acqua (operazione da compiere in due, a differenza del Naspo dove è possibile fare tutto in autonomia);
  • Fare attenzione al vento in modo tale da non essere investiti dalle fiamme;
  • Bagnare le fiamme dal basso e investire anche i materiali solidi circostanti in modo tale da rallentare le fiamme;
  • E’ possibile utilizzare più idranti contemporaneamente.

Naspo

  • Rompere il vetro di protezione della cassetta di custodia;
  • Aprire il rubinetto in modo da iniziare l’erogazione;
  • Prendere la lancia di erogazione e dirigersi verso il focolaio, lasciando che la bobina si srotoli da sola grazie all’apposito meccanismo del naspo;
  • Fare attenzione al verso del vento per non essere investiti dalle fiamme;
  • Possono essere utilizzati più naspi alla volta;
  • Investire dal basso con il getto d’acqua le fiamme, bagnando i solidi circostanti in modo da rallentare il propagarsi delle fiamme.